Ora nel quartier generale di Forza Italia, dopo che i petardi di Calderoli sono andati a vuoto, si pensa ad un'altra miccia da accendere, allo scopo di ritardare il riconoscimento del governo di Romano Prodi. L'idea è di sparpagliare disciplinati emissari per tutta la penisola. Incaricati di bussare alle porte delle abitazioni dei ventiquattromila cittadini italiani che votando per l'Unione hanno osato far perdere la maggioranza al centrodestra. Saranno controllati uno per uno. E se risponderanno di voler confermare quella loro dissennata volontà, solo allora (forse) il governo Prodi sarà legittimato da Berlusconi e dai suoi cari
E' un'attesa spossante. Il timore è che si arrivi così fino ai campionati mondiali di calcio di giugno e poi, trascorse la vacanze, a Natale. Invano i dirigenti imbarazzati dell'Udc e di An strattonano il premier uscente, gli regalano cellulari all'ultimo grido, lo implorano di chiamare, alla fine, il vincitore. Niente. Il cavaliere è irremovibile. Gli sta accanto Tremonti che ormai vede, passeggiando, montagne di cassette di schede nei fossi. E sembrano decisi anche ad invalidare la pretesa di concedere lo scudetto alla Juventus invece che al Milan.
Il popolo assiste inorridito. Già è sconcertato da una campagna elettorale che ha costretto molti a cambiare il proprio vocabolario. Conosciamo signore che solevano dare del coglione al proprio amato. Ora capita che costui invece di adirarsi, risponda con teneri sospiri, nonché sorrisi ambigui e compiaciuti.
Certo, i conti nazionali vanno a rotoli, l'economia boccheggia, i precari si disperano, il petrolio vola. Ma trattasi di problemi secondari.
Avevamo previsto, in caso di sconfitta del Cavaliere, tuoni e fulmini. Dopo di lui il diluvio. Sulla falsariga di Nanni Moretti e del Caimano. Dobbiamo ricrederci. Berlusconi, semplicemente, fa finta di nulla. Non è successo niente. Magari sta a Palazzo Chigi e strimpella col suo fido Mariano Apicella. Insomma, dopo di lui "l'Ammuina". Trattasi di un antico editto ("facite ammuina") del Regolamento della Real Marina del Regno delle due Sicilie: "Tutti chilli che stanno a prora vann' a poppa". Tutti quelli che stanno a prora vanno a poppa e viceversa, mentre tutti quelli che stanno in alto vanno in basso e viceversa. E' l'appello a creare confusione, un gran casino. Sicchè nessuno possa capire che cosa mai sia successo e stia succedendo.
E' un'attesa spossante. Il timore è che si arrivi così fino ai campionati mondiali di calcio di giugno e poi, trascorse la vacanze, a Natale. Invano i dirigenti imbarazzati dell'Udc e di An strattonano il premier uscente, gli regalano cellulari all'ultimo grido, lo implorano di chiamare, alla fine, il vincitore. Niente. Il cavaliere è irremovibile. Gli sta accanto Tremonti che ormai vede, passeggiando, montagne di cassette di schede nei fossi. E sembrano decisi anche ad invalidare la pretesa di concedere lo scudetto alla Juventus invece che al Milan.
Il popolo assiste inorridito. Già è sconcertato da una campagna elettorale che ha costretto molti a cambiare il proprio vocabolario. Conosciamo signore che solevano dare del coglione al proprio amato. Ora capita che costui invece di adirarsi, risponda con teneri sospiri, nonché sorrisi ambigui e compiaciuti.
Certo, i conti nazionali vanno a rotoli, l'economia boccheggia, i precari si disperano, il petrolio vola. Ma trattasi di problemi secondari.
Avevamo previsto, in caso di sconfitta del Cavaliere, tuoni e fulmini. Dopo di lui il diluvio. Sulla falsariga di Nanni Moretti e del Caimano. Dobbiamo ricrederci. Berlusconi, semplicemente, fa finta di nulla. Non è successo niente. Magari sta a Palazzo Chigi e strimpella col suo fido Mariano Apicella. Insomma, dopo di lui "l'Ammuina". Trattasi di un antico editto ("facite ammuina") del Regolamento della Real Marina del Regno delle due Sicilie: "Tutti chilli che stanno a prora vann' a poppa". Tutti quelli che stanno a prora vanno a poppa e viceversa, mentre tutti quelli che stanno in alto vanno in basso e viceversa. E' l'appello a creare confusione, un gran casino. Sicchè nessuno possa capire che cosa mai sia successo e stia succedendo.