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giovedì 20 aprile 2006

Cdl divisa. Forza Italia non ci sta, l'Udc fa gli auguri a Prodi

In attesa di un commento di Berlusconi, rientrato a Roma e chiuso a palazzo Grazioli con i leghisti Calderoli e Maroni, la Casa delle Libertà si divide di fronte al verdetto della Cassazione sulle elezioni. Il forzista Giulio Tremonti – il cui pensiero dovrebbe essere molto vicino a quello del premier uscente – mastica amaro e non ingoia il boccone. Pretende «un supplemento di controlli». Un’inesausta serie di verifiche: «Ci sono le corti di appello, ci sono le giunte del nuovo Parlamento... Poi, alla fine di tutti i controlli, è giusto che chi avrà anche solo un voto in più vincerà le elezioni». Insomma, non è ancora venuto il momento per riconoscere la sconfitta, almeno per lui.
Anche il coordinatore azzurro Sandro Bondi evoca inesistenti controlli ancora da effetturale: «Prendiamo atto della decisione della Cassazione, un giudizio contabile limitato alle schede contestate ed ai verbali ma che prescinde dalle schede annullate che sono più di un milione. Restano perciò impregiudicate le riserve che abbiamo avanzato e che continueremo a far valere nelle sedi opportune»
Forza Italia è scatenata. L'emiliana Isabella Bertolini accusa di irregolarità le verifiche della Corte d'Appello di Bologna: «I dati trasmessi alla Corte Suprema relativi alle verifiche dei voti per l'Emilia Romagna non sono veritieri ma sono stati inviati ugualmente anche se non corrispondo alla reale volontà democratica dei cittadini. Quindi come può essere legittimato il verdetto finale? Sono necessari nuovi controlli».
Completamente diversa la reazione del segretario Udc Lorenzo Cesa, che si congratula prontamente con il vincitore: «Nel momento in cui la Cassazione sancisce la vittoria dell'Unione alle elezioni politiche per la Camera dei deputati, rivolgo a Romano Prodi il nostro augurio di buon lavoro nell'interesse dell'Italia e degli italiani. L'Udc svolgerà con serietà e impegno la sua battaglia in Parlamento e nel Paese per assicurare un'alternativa di governo ai tanti italiani moderati che ci hanno dato la loro fiducia». Dal suo predecessore Marco Follini un duro monito rivolto direttamente a Berlusconi: «Il risultato c'è e i custodi della democrazia dell'alternanza non possono che prenderne atto. Spero che Berlusconi scelga di sfidare il centrosinistra sul terreno della politica e lasci gli azzeccagarbugli al loro destino»
Resta a metà del guado, incerto, il portavoce di An Andrea Ronchi: «Prendiamo atto delle decisioni della Cassazione - dice -Rimane il problema posto dal ministro Calderoli». Epure il ricorso dell'ex ministro leghista contro la Lega Alleanza Lombarda è stato respinto. Qualcuno avverta il partito di Fini.