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venerdì 20 gennaio 2006

Prodi si schiera con Fassino. «Attacchi vergognosi»

«Contro Fassino e D'Alema è stata lanciata una campagna impressionante e vergognosa, come ai tempi dell'affare Telekom Serbia quando le accuse a Prodi, Fassino e Rutelli di essere ladri si sono poi rivelate calunnie». È durassimo Romano Prodi, intervenuto giovedì mattina a Radio Anch’io. Il professore sottolinea che si è trattato «di qualcosa di analogo a quanto accaduto due estati fa con i tg che aprivano tutte le sere con i titoli del Giornale che attaccava Prodi o Fassino». Quella, commenta Prodi, «è stato provato dai magistrati che si trattava di calunnie, ma gli accusatori sono diventati accusati».

D’altra parte, per il leader dell’Ulivo, la storia è sempre la stessa. Il viaggio in Procura di Berlusconi per riferire di fantastiche cene per condizionare la scalata a Unipol «in fondo è la coerenza di una vita: dalle false promesse alle false denunce: cambiano le strategie, ma l'aggettivo falso è quello che rimane».

L’intervento di Prodi è naturalmente a tutto campo.
Par condicio Con il tentativo di blitz sulla par condicio da parte della Cdl e i dati sulle apparizioni nei Tg del premier e del leader dell'Unione (otto minuti di Prodi contro le tre ore di Berlusconi), è dimostrato che il tentativo «non era solo quello di regolare le apparizioni in tv in base al peso dei partiti, ma di dominare, potendolo fare, tutti i mezzi di comunicazione». Per Prodi la par condicio non significa «semplicemente parità d'accesso, ma anche un minimo di ordine nella campagna elettorale».
Qualcosa di sinistra Serve quello che la gente chiama «qualcosa di sinistra» ma questo equivale «semplicemente a un minimo di decenza per tanti cittadini che non sanno come arrivare a fine mese». Romano Prodi parla dell'esigenza di inserire nel programma del centrosinistra anche «qualcosina di sinistra» per affrontare i problemi dei cittadini che hanno visto in questi anni aumentare la condizione di disagio. Una esigenza che Prodi dice di veder crescere quando vede le statistiche «sul divario tra poveri e ricchi come Berlusconi», un divario «davvero impressionante».
Il programma della Cdl «Dalla Cdl non si sente mai una discussione sui fatti: solo esternazioni televisive. Mi aspetto che il programma della Cdl venga fatto nella casa del Grande Fratello più che in un luogo in cui si discute».

Finanza rossa? «Il problema sollevato ieri da Rutelli va risolto in modo molto serio» dice Prodi. Rutelli aveva detto che era stato sventato il pericolo di una «finanza rossa». Una questione già sollevata da lui stesso «quando ho parlato di cosa vogliamo nella politica - ha argomentato Prodi - proprio perché non credo debba esistere né una finanza rossa, né bianca, né massona». «Il problema - ha detto - è che questi discorsi devono essere separati dalla politica». È un problema «di regole» e non di «desideri», e per questo Prodi sottolinea che è importante che «le Authority siano Authority, sorveglino il risparmio, la vita delle banche, e non siano mezze mutilate». «Il problema etico - aggiunge Prodi - non va separato da un serio funzionamento delle istituzioni. L'etica nella vita pubblica vuol dire che la legge deve trionfare, la maestà della legge, nella sua applicazione quotidiana. Questo - conclude - è quello che manca oggi nella politica».