Visualizzazioni totali

martedì 7 febbraio 2006

Fassino: «C’è una violazione consapevole della par condicio»

6 Febbraio 2006 «Bisogna confrontarsi con i problemi dell'Italia, con le domande e le aspettative dei bisogni delle famiglie italiane, ma lo si può fare tanto meglio e in modo tanto più convincente se lo si fa in modo pacato, sereno, laico e civile e non con i toni a cui abbiamo assistito in queste settimane e ancora in questi giorni usati dal presidente del Consiglio». Piero Fassino, parlando dai microfondi di 'Radio anche noi', critica ancora le modalità e i contenuti della campagna elettorale sui media di Silvio Berlusconi. «Non credo che una campagna elettorale intossicata dai veleni e da uno scontro aspro, da accuse continue rassicuri i cittadini, anzi - sottolinea il segretario dei Ds – per esperienza so che ogni qualvolta la politica presenta un'immagine di rissa o di conflitto esasperato tendono ad allontanarsi, diventano diffidenti e pensano che la politica non si occupi di loro. Per questo che si deve cercare di arrivare alle elezioni del 9 aprile con un tono civile e pacato, noi ci sforziamo di farlo».Il tema della par condicio è sempre all’ordine del giorno, e la violazione di questa anche. L’ultimo episodio, quello di ieri, riguarda la trasmissione di Irene Pivetti 'Liberi tutti', su Rete4. «Ieri è successa una cosa doppiamente grave – dice Fassino: è stata rimandata in onda una trasmissione della Pivetti, che era stata censurata dall'Autorità perchè inopportuna e violando le regole che non prevedono la partecipazione di politici a talk show e a programmi che non abbiano un contenuto di approfondimento culturale o politico. E' stata una violazione consapevole, non è stato un errore - accusa il segretario dei Ds - non è stata una svista, ieri consapevolmente si è mandato in onda una trasmissione che non doveva essere fatta, mi pare che questa sia la dimostrazione che ci sia una volontà da parte di Berlusconi di violare qualsiasi regola».L’altro tema del giorno è l’uccisione di padre Santoro il prete cristiano ucciso a colpi d'arma da ignoti nella città di Trebisonda, nel nord della Turchia. Fassino si dice «profondamente addolorato» e esprime alla famiglia e alla Chiesa «la più profonda solidarietà e vicinanza», e non nasconde la sua preoccupazione per il clima di scontro che c’è ormai tra l'Occidente e l'Islam anche a causa della vicenda delle vignette satiriche sulla religione islamica. «La presenza di padre Santoro in Turchia - dice Fassino - assolveva ad un compito molto importante, quello di affermare e far vivere ogni giorno il dialogo tra uomini e donne di religione diversa».Il tema è anche spunto per parlare dei recenti disordini causati dalla protesta del mondo musulmano contro la pubblicazione delle ormai famigerate vignette su Maometto. Alla discussione ha preso parte anche Antonello Venditti, in collegamento telefonico. «Penso – continua il segretario dei Ds - che il dialogo interreligioso, interculturale, sia fondamentale perchè se non affermiamo il riconoscimento reciproco delle identità diverse e distinte il rischio è che passi la tentazione di ciascuna identità di considerarsi assoluta e di negare l'identità altrui. Il sacrificio di questo sacerdote - osserva Fassino - ci richiama ad un tema cruciale del nostro tempo».Sul riemergere di «manifestazioni di fanatismo e di contrapposizione culturale, ideologica e religiosa», Fassino osserva che «viviamo in un mondo interdipendente, globale, dove riemergono fratture e lacerazioni che sanno di antico ma producono nuovi conflitti. Quello che sta accadendo in queste settimane - sostiene Fassino - dice quanto profondo è diventato in questi anni il solco tra società islamiche e occidente. Non era così 10 o 15 anni fa».Secondo Fassino, «si sono prodotte lacerazioni che non solo non sono state sanate, ma addirittura si sono approfondite». Il segretario dei Ds si chiede se l'Occidente sia stato capace di vedere quanto stava succedendo nelle società arabe e aggiunge: «Mi chiedo se alla luce di quello che sta avvenendo una vicenda come la guerra in Iraq non abbia prodotto più danni che benefici». «Dagli arabi - sottolinea Fassino - è stata percepita come la guerra dell'Occidente contro il mondo arabo».Anche la vittoria di Hamas in Palestina, secondo il segretario dei Ds, è frutto della «frustrazione che il conflitto arabo-israeliano ha provocato sui palestinesi. Bisogna avere una strategia, ma oggi non c’è», avverte Fassino, che ritiene urgente stabilire nel mondo «un pluralismo di identità, culture e religioni».

Nessun commento: