Regalo di fine legislatura: Salò come la Resistenza
di red.
Non sono in gioco gli interessi del premier, questa volta, ma quella smania di riscrivere la storia d’Italia che anima troppo spesso lui stesso e i suoi alleati. Nonostante mesi di polemiche, l’11 gennaio approderà in aula al Senato il provvedimento che riconosce ai repubblichini di Salò lo status di militari belligeranti. Equiparandoli, per legge, a quanti combatterono per la libertà.
Il voto finale è già previsto per il 16 gennaio, in tempo per regalare una nota di revanchismo storico alla campagna elettorale. Non in tempo, fortunatamente, per arrivare all’approvazione finale della Camera.
«Trovo aberrante che la maggioranza del Senato abbia voluto iscrivere all'ordine del giorno dell'Aula per i primi di gennaio la proposta vergognosa di equiparare i reduci di Salò ai partigiani che contribuirono a liberare l'Italia dall'occupazione tedesca e dalla dittatura fascista», afferma il senatore Ds Walter Vitali. Ma «evidentemente si prosegue nel voler marchiare questa legislatura con l'infamia di un provvedimento del genere approvato anche in un solo ramo del Parlamento come pericoloso precedente per il futuro». Armando Cossutta, presidente dei Comunisti italiani, incita l’Unione ad impedire «l'ultimo oltraggio».
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